venerdì 1 maggio 2015

RIFLESSIONI RIQUALIFICAZIONE GAMMARANA PISTA CICLO-PEDONALE



Spett.le

Sindaco del Comune di Teramo

Ass. Giorgio di Giovangiacomo

Ing. Pieluigi Manetta c/o Comune di Teramo

 

LA CITTA’, IL QUARTIERE COME  MUCCHIO DI AUTO O LA QUALITA' DELLA VITA? RIFLESSIONI

 https://youtu.be/Xlj4xFpKt9Q   - Servizio televisivo
 
 https://youtu.be/hM1oChawAyg  - Servizio televisivo

 

La pista ciclopedonale alla Gammarana come primo passo per la riqualificazione di un quartiere importante. Attualmente la Gammarana è un ammasso caotico di auto.  Quando in molte  città italiane  e in tantissime città europee si progettano e realizzano piste ciclo-pedonali, dove al centro del vivere urbano sta il diritto della persona a camminare, passeggiare e andare in bici, a Teramo ciò non sembrerebbe  possibile.  A Teramo un intervento per riqualificare un’area, che tutti dicono essere a vocazione sportiva, al benessere, al footing, al piacere di passeggiare e camminare tra il verde, trova ostacoli e resistenze.   Da parte di chi?    Delle attività commerciali e ci può stare, peccato che non hanno percepito la svolta culturale. Addirittura anche da parte di coloro che frequentano come atleti o sportivi il Campo di atletica leggera. Siamo sicuri non di tutti. Ma alcuni sportivi  hanno difficoltà a fare qualche metro per parcheggiare la loro auto lontano dall’ingresso del campo. Alcuni sportivi!!!!!   E altri sportivi? Quelli delle palestre? Quelli del Circolo tennis?  Pure questi sono colpiti dalla sindrome della “parcheggite acuta” ?  Comprendiamo: per taluni sportivi…. fare qualche metro con quella malattia, la  “parcheggite acuta” che li colpisce proprio in quel lasso di tempo è dura.   Comprendiamo… poi…. quella malattia appena questi   entrano nel ruolo di   “sportivi”    passa…  Comprendiamo….

A Teramo dovremmo dunque  arrenderci alla sedentarietà di coloro che vorrebbero entrare con le loro auto dappertutto, parcheggiare a un metro dal loro portone?  Ormai le città diventano appetibili e vivibili, come viene documentato in modo inoppugnabile da tutti gli indicatori e le ricerche effettuate, solo quando ci sono spazi a dimensione umana. Qualcuno può sostenere in modo convincente e con argomenti, che hanno un respiro urbanistico,   il contrario?

In quelle città,   dove  gli   ambienti urbani sono progettati, modificati  e realizzati a misura d'uomo  per permettere ai bambini, agli anziani, ai pedoni in genere  e ai ciclisti di fruirli in sicurezza,  aumenta la qualità della vita, aumenta il piacere di vivere in ambienti dove le persone "sentono" nell'aria che respirano e nella cura al verde e agli spazi progettati di stare  "a  casa".  Questa è la scommessa che si gioca non solo alla Gammarana,  ma per  l’intera città di Teramo:  essere cittadini che abitano felici in spazi, dove la loro persona  è accolta per soddisfare il  diritto primario al benessere pscico-fisico.     Ecco la scommessa:  “abitare”  un quartiere, “abitare”  una città  come "casa comune" del benessere.  Oppure:  una città e una zona dove si garantisce l’idolo della sedentarietà e del malessere psico-fisico: L’AUTO, IL MUCCHIO DELLE AUTO.

Per questo come Associazione concordiamo con  il Progetto della pista ciclo-pedonale, come elemento di raccordo e   naturale prosecuzione da un lato verso la zona Acquaviva e  i parchi fluviali, dall'altro verso il percorso degli orti e verso  un percorso ciclo pedonale che prosegue per  San Nicolò, di facilissima realizzazione. 

Infatti tale percorso,  attraversando la Gammarana , può diventare l’asse portante di una rete di spazi pubblici oggi inesistente. Può diventare anche un percorso educativo “sostenibile”, sia dal punto di vista sociale sia da quello ambientale, che mette in connessione gli spazi dell’istruzione e della formazione già presenti —i motori della trasformazione— tra di loro e con il sistema della residenza.

Le scuole così “si aprono” al quartiere: pensiamo agli orti sociali e didattici. Il quartiere, la zona Gammarana, con il percorso ciclo pedonale e con i suoi valori ambientali, rappresentano  una grande aula didattica all’aperto. Nell’area a ridosso del fiume Tordino sono già presenti piccoli orti urbani .

Pensiamo a un progetto per aumentare le aree da destinare all’orticoltura didattica, pensiamo  a una gestione integrata tra associazioni e scuole, favorendo  l’interazione tra i diversi livelli educativi. Un percorso quindi   che ha  una visione urbanistica organica che riqualifica una zona, a vocazione verde e sportiva; una visione che   conferisce  un elevato grado di appetibilità urbana all’intera città di Teramo.

 Molte  città italiane ed  europee hanno nel loro tessuto urbano, nei loro centri storici,    lungo gli argini dei   loro fiumi hanno  piste ciclo pedonali.  Tali percorsi del benessere, richiamano, veicolano e aggregano milioni di turisti, perchè accanto alle piste si sono sviluppate moltissime iniziative economiche, turistiche e ricreative.  Questa è la realtà documentata  e documentabile di tantissime città italiane  ed europee. Questo è il futuro civile, urbano ed economico. Le auto servono a collegare tra  di loro le città, servono per gli spostamenti, non possono trasformarsi nella MORTE DI UNA CITTA', NEL MUCCHIO SELVAGGIO SOTTO CASA. Cosa vogliamo nella nostra città?  Su con la vita amici sedentari:  un'altra città, un altro mondo sono possibili, sempre!    Il Progetto alla Gammarana è migliorabile? Ci sono dei punti critici? Discutiamone!!!!  Ciò che è irrinunciabile è  il BENESSERE IN GAMMARANA E NELLA CITTÀ DI TERAMO, la sua vocazione sportiva  e al verde. Nella nostra zona,  nelle nostre vie  vediamo    disabili, madri con passeggini  che   camminano  in mezzo alle vie, perchè in entrambi i lati della strada MUCCHI DI AUTO:  questa è l’alternativa che ci offrono gli oppositori al percorso ciclo pedonale?  A tale situazione dovremmo arrenderci?  Ripetiano: siamo per  un percorso che serve a garantire la sicurezza per anziani, bambini e persone che hanno il diritto al benessere psico-fisico!!!!

Molti anni fa,  il  Comitato di quartiere nacque ,  si battè  e vinse  perchè  proprio in fondo a Via Luigi Tripoti,  nell'area del "curvone", di fronte al Parco della Scienza, non fossero costruiti edifici.  Ci fu una sollevazione popolare. Oggi i bambini  e gli anziani hanno verde,  invece di cemento!  Anzi,  degli anziani hanno avuto la possibilità, grazie a quell'impegno civico del Comitato di quartiere Gammarana,  di  attrezzare  uno spazio per  la loro vita di relazione.  

Cittadini illuminati allora, quarant'anni fa, organizzati nel Comitato di quartiere  videro lontano!!!  Oggi ci tocca vedere lontano, anche se spesso L' ESSENZIALE E'  INVISIBILE AGLI OCCHI!

Teramo 28 Aprile 2015      

Il Presidente Ing. Alfonso Marcozzi


 

RIQUALIFICAZIONE GAMMARANA PISTA CICLO PEDONALE - SERVIZIO CONTROVENTO TELEPONTE

CONTROVENTO - SERVIZIO DI TELEPONTE ALLA GAMMARANA


mercoledì 29 aprile 2015

RIFLESSIONI E DENUNCIA AREA VILLEROY


Al Sig. Sindaco del Comune di Teramo

  Al Sig. Presidente del Tribunale di Teramo

                     Al Sig. Giudice fallimentare presso il Tribunale di Teramo

                               Al Sig. Segretario Generale del Comune di Teramo

Al Responsabile del patrimonio pubblico del Comune di Teramo

 Al Sig. Dirigente del Catasto di Teramo – presso Agenzia delle Entrate

  Ai Capigruppo del Consiglio Comunale di Teramo

 

OGGETTO: RICHIESTA DI CHIARIMENTI SUI TERRENI, IN GAMMARANA, OVE INSISTEVA IL SITO INDUSTRIALE DELLA VILLEROY  “ EX SPICA”,   OGGETTO DI VENDITA DA PARTE DEL TRIBUNALE DI TERAMO – CESSIONI FRUSTOLI STRADALI DELIBERA CONSIGLIO COMUNALE N. 2 DEL 29.01.2015

VIDEO DEL 2012  https://youtu.be/Fdkf-kRfdN0
VIDEO DEL 27 APRILE 2015  https://youtu.be/awXf_9kuO6I

                Egregio Sig.ri in indirizzo,  nell’ottica di collaborazione  che contraddistingue questa Associazione Culturale poniamo alla Vostra attenzione alcune situazioni, a nostro giudizio poco chiare, riferibili al sito della ex Villeroy, nella zona Gammarana,  oggetto di vendita da parte del Tribunale di Teramo Sezione Fallimentare. 

            Dalla lettura della delibera del Consiglio Comunale, citata in oggetto,  emerge che le aree oggetto di cessione e scambio sono quelle provenienti dalle donazioni fatte dal Comune di Teramo a rogito del notaio Franchi allegate alla presente.

            Le aree, in vendita da parte del tribunale e oggi in parte oggetto di scambio, furono appunto donate dall’allora Amministrazione comunale, Sindaco il Colonnello Gaetano Biocca,  al Sig. Potito Randi/Spea/Villeroy  con l’unico fine “esclusivo e perpetuo” (come evidenziato in rosso negli atti allegati) volto alla   realizzazione di una fabbrica, denominata SPICA,  per la produzione di mattonelle.

            Ci si riferisce in particolare all’atto di donazione a rogito del notaio Mario Franchi, Rep. 270/145 del 21 gennaio 1954,  il quale,  per espressa volontà del Consiglio Comunale,  donava al sig. Potito Franchi poco piu’ di 3 ettari di terreno del valore presunto, all’epoca, di 31 milioni.

            Nello specifico il deliberato del consiglio riporta testualmente  l’atto di donazione viene effettuato alla essenziale condizione che su detta area abbia a sorgere uno stabilimento industriale da costruirsi dalla Società Prodotti  Industrie Ceramiche e Affini S.P.I.C.A ……….” così come riportato nel succitato atto.

            Nel successivo atto di donazione del 22 dicembre 1955 rep.818/414, sempre a rogito del Notaio Mario Franchi, e su espressa volontà del Consiglio Comunale,  venivano donati al Sig. Potito Randi altri 2500 mq circa.

            Nello specifico il deliberato del Consiglio Comunale  riporta testualmente “donare alla Società Prodotti Industriali Ceramiche e Affini S.P.I.C.A. anche i due appezzamenti di terreno ………….. a condizione che su detti appezzamenti abbiano a sorgere costruzioni connesse all’attività dello stabilimento e destinate in perpetuo a tale uso.” così come riportato nel succitato atto. Gli stralci degli atti notarili richiamati sono allegati alla presente.

Nel delibera del consiglio comunale non vi è traccia di come dette aree siano diventate di proprietà del sig. Potito Randi/Spea/Villeroy.

Analizzata questa prima criticità, di cui abbiamo chiesto da tempo risposte ma mai formulate e con al presente torniamo a sollecitare i sig.ri in indirizzo affinché nel merito si pronuncino, andiamo analizzare un altro aspetto della citata delibera del consiglio comunale.

In detta delibera appunto si richiamano solo gli atti notarili citati per giustificare la titolarità dei beni in capo al sig. Potito Randi/Spica/Villeroy.

Orbene basta andare a confrontare visivamente l’allegato 1 (Planimetria catastale) e le planimetrie collegate agli stralci degli atti notarili per rendersi conto  che le aree oggetto di scambio non sono nella titolarità del sig. Potito Randi/Spea/Villeroy.

Quindi in sostanza il Comune scambia  e riscambia le proprie aree.

Nella delibera consiliare viene richiamato un documento, o meglio un atto unilaterale (prodotto dalla curatela e non dal comune) che predispone una ricognizione dei beni.

Al di là dello scambio epistolare di note tra le parti per cercare di sanare una situazione paradossale non vi è traccia di nessun atto pubblico che porti le aree oggetto di scambio in capo al sig. Potito Randi/Spea/Villeroy. Si fa presente che le suddette note di verifiche sono state poste in essere dopo che l’ Associazione scrivente aveva sollevato dubbi sulla titolarità del bene.

Andando ad analizzare la planimetria allegata alla perizia di stima redatta dai Consulenti del tribunale (Allegato 2) si evince chiaramente che alcuni terreni oggetto di scambio non entravano nella vendita da parte del tribunale.

La perizia redatta dai consulenti, come chiaramente acclarato dalla delibera consiliare, portava nel conteggio delle aree da vendere immobili palesemente in proprietà al Comune e accatasti poco prima della redazione della perizia come relitti stradali.

Sulla scorta delle prime considerazioni di cui sopra ai Sigg. in indirizzo si chiede:

  • quali sono stati gli atti pubblici di Consiglio Comunale che hanno classificato le particelle catastali come relitti stradali e consegnati all’ ex ufficio territoriale del Catasto,
  • se la perizia redatta dai CTU con errori nella individuazione della aree da mettere in vendita è stata pagata,  rilevato che i creditori si vedono eroso il patrimonio.

La perizia redatta dai CTU in data 01.12.2009 portava come valore dell’area oggetto di vendita un importo pari a € 9.400.000 per un totale di mq 20.000.  Gli stessi CTU affermavano che detto valore teneva conto dell’attuale crisi economica finanziaria.  Si ricorda altresì che detta area, prima delle tentate vendite, era stata oggetto di intervento di demolizione e rimozione amianto per un importo di circa € 1.200.000.   Da conti banali si arriva ad una prima valutazione del valore di mercato delle aree 9.400.000/20.000= 470,00 €/mq. La prima tentata vendita del 04 marzo 2010 andava deserta.

Veniva fissata un’altra data di vendita per il giorno 21 luglio 2011 ad un prezzo di € 6.500.000 quindi con un valore a mq di area pari a 6.500.000/20.000= € 325,00/mq.

 In ogni caso ambedue le vendite non potevano essere portate a compimento dal momento che questa Associazione aveva rilevato forti anomalie nell’indicazione di terreni di proprietà del sig. Potito Randi/Spea/Villeroy visto che, al di là delle considerazioni fatte sugli atti di provenienza (donazione ad uso specifico e perpetuo), sulla perizia venivano riportati terreni dichiaratamente di proprietà pubblica, come documentato nella delibera consiliare di cui all’oggetto. La valutazione fatta sui terreni oggetto di scambio, da parte del Comune di Teramo, ammonta ad € 80,41,  molto al di sotto del valore proposto dai CTU nell’ultima vendita € 325,00.

Orbene da cittadini chiediamo ai soggetti in indirizzo di fornirci indicazioni nel merito per capire se è sbagliata la valutazione fatta dai CTU,  oppure è sbagliata quella proposta dal Comune. Se è vera la prima considerazione, la perizia redatta dai CTU sia per gli errori nell’indicazioni di messa in vendita di aree di proprietà pubblica che per errore di valutazione non andava o non può essere pagata, se è vera la seconda condizione si profila qualche responsabilità di danno erariale.

Ed ancora.

Sulla scorta di quali elementi di evidenza pubblica il Comune ha deciso di scambiare i beni con il Tribunale,  rilevato che ci sono cittadini con abitazione fronte terreni che potevano essere interessati all’acquisto?

La valutazione dei terreni pari ad € 80,41/mq da parte del comune sulla scorta di quali valori venali di mercato è stata fatta rilevato che la seconda vendita da parte del tribunale riporta un valore di € € 325,00/mq?

Perché il Comune ha perso del tempo per la valutazione dei terreni dal momento che esisteva una perizia redatta da CTU nominati dal tribunale?

Perché il comune scambia terreni con il tribunale dal momento che quei terreni sono già in capo al comune?

 I  signori in indirizzo sono  gentilmente pregati di fornire risposte a questa Associazione e in generale a quei cittadini che hanno a cuore il pubblico interesse.

Con la presente, considerata  la rilevanza della questione, senza pregiudiziale alcuna,  dichiariamo la disponibilità a un pubblico confronto, sulla base di riscontri oggettivi e  documentazioni esibite,  nell’interesse generale della collettività.

            Teramo 21 Aprile 2015                                                                                        

                                                                                     Il Presidente

                                                        Associazione Culturale Quartiere Gammarana

                                                                           Ing. Alfonso Marcozzi

                                                                                    

lunedì 15 marzo 2010

UNA CARTOLINA A SETTIMANA PER TOGLIERE IL DEGRADO ALLA GAMMARANA

LA QUALITA’ URBANA DEI LUOGHI, IL PIACERE DI MUOVERSI IN SPAZI CHE TRASMETTONO IL SENSO DI APPARTENENZA, L’IMPATTO VISIVO GRADEVOLE SONO QUALITA’ CHE VENGONO PERSE DAL MOMENTO CHE PARTI DI TERRITORIO SONO ABBANDONATE A SE STESSE SENZA NESSUNA CURA.

NONOSTANTE L’ORDINANZA SINDACALE CHE CERCA DI PORRE RIMEDIO ALL’INCURIA E ALL’ABBANDONO DELLE AREE PRIVATE NE TROVIAMO ALCUNE, PRESENTI NEL QUARTIERE GAMMARANA, CHE VERSANO IN CONDIZIONI TALI DA RAPPRESENTARE UN SEGNO DI DEGRADO, CHE DISTRUGGE IL SENSO DI APPARTENENZA DI UN A COMUNITA’ E LA STESSA CONVIVENZA CIVILE. TALI AREE SONO NON-LUOGHI, SEMBRANO APPARTENERE A SOGGETTI CIECHI E MUTI CHE GOVERNANO LA BRUTTEZZA E L’INCURIA.

L’ASSOCIAZIONE QUARTIERE GAMMARANA INSIEME AI CITTADINI CERCARANNO, ATTRAVERSO UN’OPERA DI SENSIBILIZZAZIONE, RIVOLTA AI PROPRIETARI DELLE AREE E AL SINDACO DEL COMUNE DI TERAMO, DI RIMUOVERE QUESTO STATO DI NON-LUOGHI, DI NON CULTURA, DI NON CIVILTA’.

E’ SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI LA SITUAZIONE CHE VEDIAMO PASSANDO DAVANTI ALL’AREA ABBANDONATA DELLA CASA DI RIPOSO DE BENDECITIS NEL QUARTIERE GAMMARANA.

LAMIERE POSATE PER RECINTARE UN CANTIERE CHE NON E’ MAI PARTITO, UN LUOGO CHE E’ DIVENTATO SIMBOLO DI DEGRADO, LUOGO DOVE ATTACCARE IN MODO SELVAGGIO MANIFESTI PUBBLICITARI.

LA NON MANUTENZIONE DELLO SPAZIO VERDE, CHIUSO ALL’INTERNO DELLE LAMIERE DIVENTA, CON

L ‘APPROSSIMARSI DELL’ESTATE, LUOGO DOVE RATTI E SERPI TROVANO UN ABITAT NATURALE CON PERICOLI QUOTIDIANI PER GLI ABITANTI. APPUNTO:UN’AREA VERDE DIVENTATA LA CASA DI SERPENTI E TOPI.

E ALLORA UN INVITO ALL’AMMINISTRATORE DELL’IPAB E AL SIG. SINDACO AFFINCHE’ SI ATTIVINO PER RIMUOVERE TALI BRUTTURE ALLA VISTA DI QUANTI HANNO A CUORE LA QUALITA’ DEGLI SPAZI URBANI.

CHIEDIAMO ALLE AUTORITA’ COMPETETENTI UN ATTO DI CIVILTA’ E DI ATTENZIONE PER UNA ZONA CHE POTENZIALMENTE E’ UNA DELLE AREE PIÙ BELLE DI TERAMO.

POI BASTA RISALIRE PER QUALCHE CENTINAIO DI METRI VIA GAMMARANA PER GIUNGERE IN UN ALTRO SPAZIO ABBANDONATO: SEMBRA IL RISULTATO DI UN RECENTE BOMBARDAMENTO!!!!

L’AREA INTERESSATA E’ QUELLA EX ADONE.

ANCHE QUI BASTA POCO PER RENDERSI CONTO DELLO STATO DI DEGRADO E DI ABBANDONO, CUI VERSA L’AREA, DOVE SONO PRESENTI RIFIUTI , DI CUI FORSE SAREBBE BENE APPROFONDIRE LA NATURA.

CI CHIEDIAMO SE I PROPRIETARI DELL’AREA VOLESSERO GODERE DI QUESTA VISIONE CHE, SECONDO NOI, E’ UN’OFFESA A QUANTI HANNO A CUORE LA QUALITA’ DELLA VITA.

CHIEDIAMO AI PROPRIETARI E AL SIG. SINDACO DI INTERVENIRE AFFICHE’ QUESTI SPAZI, QUESTI LUOGHI DI NON CULTURA DI NON CIVILTA’ POSSANO RIACQUISIRE UNA PROPRIA DIGNITA’ VISIVA ED URBANA.

TALE SOLLECITAZIONE VERRA’ RIPROPOSTA OGNI SETTIMANA ATTRAVERSO CARTOLINE DEDICATE.










UNA CARTOLINA A SETTIMANA PER TOGLIERE IL DEGRADO ALLA GAMMARANA

LA QUALITA’ URBANA DEI LUOGHI, IL PIACERE DI MUOVERSI IN SPAZI CHE TRASMETTONO IL SENSO DI APPARTENENZA, L’IMPATTO VISIVO GRADEVOLE SONO QUALITA’ CHE VENGONO PERSE DAL MOMENTO CHE PARTI DI TERRITORIO SONO ABBANDONATE A SE STESSE SENZA NESSUNA CURA.
NONOSTANTE L’ORDINANZA SINDACALE CHE CERCA DI PORRE RIMEDIO ALL’INCURIA E ALL’ABBANDONO DELLE AREE PRIVATE NE TROVIAMO ALCUNE, PRESENTI NEL QUARTIERE GAMMARANA, CHE VERSANO IN CONDIZIONI TALI DA RAPPRESENTARE UN SEGNO DI DEGRADO, CHE DISTRUGGE IL SENSO DI APPARTENENZA DI UN A COMUNITA’ E LA STESSA CONVIVENZA CIVILE. TALI AREE SONO NON-LUOGHI, SEMBRANO APPARTENERE A SOGGETTI CIECHI E MUTI CHE GOVERNANO LA BRUTTEZZA E L’INCURIA.

L’ASSOCIAZIONE QUARTIERE GAMMARANA INSIEME AI CITTADINI CERCARANNO, ATTRAVERSO UN’OPERA DI SENSIBILIZZAZIONE, RIVOLTA AI PROPRIETARI DELLE AREE E AL SINDACO DEL COMUNE DI TERAMO, DI RIMUOVERE QUESTO STATO DI NON-LUOGHI, DI NON CULTURA, DI NON CIVILTA’.

E’ SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI LA SITUAZIONE CHE VEDIAMO PASSANDO DAVANTI ALL’AREA ABBANDONATA DELLA CASA DI RIPOSO DE BENDECITIS NEL QUARTIERE GAMMARANA.

LAMIERE POSATE PER RECINTARE UN CANTIERE CHE NON E’ MAI PARTITO, UN LUOGO CHE E’ DIVENTATO SIMBOLO DI DEGRADO, LUOGO DOVE ATTACCARE IN MODO SELVAGGIO MANIFESTI PUBBLICITARI.

LA NON MANUTENZIONE DELLO SPAZIO VERDE, CHIUSO ALL’INTERNO DELLE LAMIERE DIVENTA, CON

L ‘APPROSSIMARSI DELL’ESTATE, LUOGO DOVE RATTI E SERPI TROVANO UN ABITAT NATURALE CON PERICOLI QUOTIDIANI PER GLI ABITANTI. APPUNTO:UN’AREA VERDE DIVENTATA LA CASA DI SERPENTI E TOPI.

E ALLORA UN INVITO ALL’AMMINISTRATORE DELL’IPAB E AL SIG. SINDACO AFFINCHE’ SI ATTIVINO PER RIMUOVERE TALI BRUTTURE ALLA VISTA DI QUANTI HANNO A CUORE LA QUALITA’ DEGLI SPAZI URBANI.

CHIEDIAMO ALLE AUTORITA’ COMPETETENTI UN ATTO DI CIVILTA’ E DI ATTENZIONE PER UNA ZONA CHE POTENZIALMENTE E’ UNA DELLE AREE PIÙ BELLE DI TERAMO.

POI BASTA RISALIRE PER QUALCHE CENTINAIO DI METRI VIA GAMMARANA PER GIUNGERE IN UN ALTRO SPAZIO ABBANDONATO: SEMBRA IL RISULTATO DI UN RECENTE BOMBARDAMENTO!!!!

L’AREA INTERESSATA E’ QUELLA EX ADONE.

ANCHE QUI BASTA POCO PER RENDERSI CONTO DELLO STATO DI DEGRADO E DI ABBANDONO, CUI VERSA L’AREA, DOVE SONO PRESENTI RIFIUTI , DI CUI FORSE SAREBBE BENE APPROFONDIRE LA NATURA.

CI CHIEDIAMO SE I PROPRIETARI DELL’AREA VOLESSERO GODERE DI QUESTA VISIONE CHE, SECONDO NOI, E’ UN’OFFESA A QUANTI HANNO A CUORE LA QUALITA’ DELLA VITA.

CHIEDIAMO AI PROPRIETARI E AL SIG. SINDACO DI INTERVENIRE AFFICHE’ QUESTI SPAZI, QUESTI LUOGHI DI NON CULTURA DI NON CIVILTA’ POSSANO RIACQUISIRE UNA PROPRIA DIGNITA’ VISIVA ED URBANA.

TALE SOLLECITAZIONE VERRA’ RIPROPOSTA OGNI SETTIMANA ATTRAVERSO CARTOLINE DEDICATE.

martedì 22 settembre 2009

REPLICA ALL'ASSESSORE ROBIMARGA

Le affermazioni rilasciate dall’assessore all’urbanistica del Comune di Teramo, relativamente al progetto esecutivo ed ai lavori di realizzazione dello svincolo del lotto zero alla Gammarana, ci lasciano basiti, poiché se rilasciate dall’assessore, quale bravo professionista della salute, le possiamo comprendere in quanto molto probabilmente non ha le giuste competenze nel merito, ma se prodotte dall’ufficio preposto ci angosciano e ci preoccupano fortemente, perchè denotano una non approfondita conoscenza nello specifico del problema.
E veniamo agli aspetti salienti della questione svincolo alla Gammarana.
L’assessore dovrebbe conoscere che esiste una legge sugli espropri oramai da diverso tempo, e sicuramente molto antecedente all’approvazione del progetto dello svincolo; tale legge fa espressamente riferimento al valore corrente di mercato dei terreni e non più al valore agricolo.
E allora viene da pensare che o chi ha proceduto alla predisposizione della procedura espropriativa, allegata al progetto esecutivo, ha preso una cantonata oppure sembrerebbe un errore quasi voluto a dimostrazione che l’opera progettata dal comune, e da noi discussa, costa meno della nostra proposta.
Infatti gli oneri espropriativi previsti sono lievitati da Euro 180.000 a Euro 650.000.
Ribadiamo che quanto da noi previsto per lo svincolo alla Gammarana costa meno alla collettività, consuma meno terreno, sicuramente è più funzionale all’ex area Vileroy & Boch, dove al momento persiste un vuoto politico di idee progettuali; l’unico progetto …….. rintracciabile e chiaro in tutti gli interventi è quello imperante dello spezzatino urbanistico.
Forse questi semplici concetti sono un po’ ostici da far comprendere al bravo professionista della salute quale l’assessore Robimarga.
Torno a ribadire la scarsa natura pubblicistica dell’intervento sin dall’avvio del procedimento per l’approvazione del progetto preliminare; confermo che la documentazione prodotta dal comune al TAR, a seguito del nostro ricorso, non era assolutamente rintracciabile nei documenti consegnatici, dopo la nostra richiesta di accesso agli atti del progetto preliminare.
Tale documentazione era di fondamentale importanza per la scelta della soluzione progettuale proposta al consiglio comunale e non solo accessoria come dichiarato dall’assessore.
Le carenze pubblicistiche per l’approvazione del progetto preliminare vengono ulteriormente evidenziate, ad aggiungo un altro tassello sfuggito all’assessore, per effetto della produzione di documenti con date successive all’avviso di approvazione del progetto preliminare. E’ gradita una risposta nel merito.
Apprendiamo che la soluzione, da noi indicata, non rientra nelle linee programmatiche dell’amministrazione; a riguardo l’assessore ci deve spiegare come mai la nostra proposta progettuale era stata riportata all’interno della S.T.U. (società di trasformazione urbana per l’area Stazione) e presentata all’opinione pubblica.
In merito alle dichiarazione del Sindaco ci preme ribadire il nostro ruolo politico e non partitico, abbiamo piu’ volte chiesto il confronto; la risposta spesso è mancata e non sempre gli uffici sono stati disponibili a fornirci le informazioni se non attraverso una richiesta di accesso agli atti.
Comunque, e concludo, che aziende teramane sia per la fase di progettazione che per la fase di realizzazione dell’opera hanno lavorato e lavoreranno sono elementi di positività.
Riteniamo, altresì, che il progetto esecutivo sia un’ ottimo progetto; però, nostro malgrado, calato all’interno di una scelta preliminare, decisa dall’Amministrazione Comunale, che è sbagliata.

Teramo 22 settembre 2009
Il Presidente Associazione Culturale Quartiere Gammarana
Ing. Alfonso Marcozzi