giovedì 13 marzo 2008

IL PERCORSO SCIENZA E VITA

La Gammarana ha diritto ad un marciapiede?………

Il Comitato di Quartiere Gammarana da molti anni si è impegnato per riqualificare l’ area ex-indusriale. Riqualificazione avvenuta in diverse realtà italiane ed europee. L’associazione culturale Gammarana ha ripetutamente denunciato il grave problema causato dalle coperture in amianto, cancerogene della ex Villeroy. Tali coperture sono pericolose in quanto si trovano in uno stato di degrado. La Gammarana è dotata di bellissime zone verdi; (forse ancora per poco?) l’ultima recuperata è quella dell ’area ex-giostrai. Una forte e costante iniziativa del Comitato ha ottenuto dall’ Amministrazione comunale la pulizia della stessa e la recinzione con staccionate in legno. Chi non ha memoria forse non ricorda un camion rosso arrugginito, abbandonato nella zona, emblema di un luogo lasciato all’incuria? Non ricorda gli escrementi che durante la pioggia, provenienti dall’ ex-area giostrai, si incanalavano lungo la discesa di via Gentile? Non ricorda le ripetute e vane proteste dei cittadini della zona durate decenni? Stiamo parlando d’altro? Stiamo scantonando i problemi che esistono alla Gammarana, come al centro storico, relativi alle auto e al loro parcheggio?
La Gammarana è una zona bella con al centro il polmone verde del Campo di atletica leggera, con un sistema di palestre, con un percorso naturalmente vocato al passeggio, all’attività ricreativa e sportiva del footing. Da qui la richiesta all’ Amministrazione Comunale di realizzare un percorso vita, come valorizzazione di tale vocazione e razionale sistemazione dei sensi unici e dei parcheggi. Qual è la soluzione urbanistica del problema delle auto al centro storico e alla Gammarana? La soluzione è la resa alla città delle auto, a questo nuovo Dio a cui tutti si devono inchinare, a partire dai bambini, dagli anziani che non hanno uno spazio dove passare, dove camminare? Sì , perché di questo si tratta! Di un marciapiede, non definito da un gradino, ma semplicemente da una striscia, dipinta per terra, che garantisce uno spazio pedonale su cui camminare e correre. Oppure ci dovremmo inchinare a chi dice, che pur avendo un parcheggio, non può sempre tirar fuori la propria auto? Per costoro è meglio parcheggiare l’auto fuori casa, nello spazio di “nessuno”. Oppure avrebbe ragione chi non vuole fare 50 o 100 metri dalla propria casa, perché la propria auto dovrebbe essere parcheggiata sottocasa? Oppure hanno ragione quegli utenti delle palestre, che non vogliono percorrere a piedi qualche metro in più per parcheggiare? Siamo convinti che questa non è la posizione di tutti gli atleti, sportivi e i fruitori del benessere fisico e psichico assicurato dalle palestre.
E che dire di quel condominio di via Tripoti che si riunì per cacciare dal porticato condominiale i bambini, che “rovinavano” il Dio-auto, custodito nello stesso porticato? Guarda caso la legge prescrive che i porticati sono dei bambini, per il loro giochi e non per le auto. Ma la maggior parte dei costruttori ha venduto o affittato a privati, esterni ai condomini, gli interrati, previsti dalla legge per i garage. Quindi: nei porticati, fuori i bambini, dentro le auto! E nelle strade? Auto! Auto! Al posto dei bambini, degli anziani, di coloro che vogliono godere di un momento di benessere, di coloro che vogliono semplicemente “camminare” in sicurezza, o semplicemte “spostarsi”. Sì , perché di questo si tratta! Appunto: la civiltà delle auto, che da mezzo assurge a fine della nostra vita; la nuova inquietante protesi del nostro corpo! Ricordiamo, a proposito, un anziano, che senza una gamba, era costretto a passare in mezzo alla strada, in via Luigi Tripoti, con le sue stampelle, perché a destra e a sinistra imperversava il parcheggio selvaggio e disordinato delle auto. Paradossale e vergognoso!
In via Luigi Tripoti prima non c’era né marciapiede, né percorso vita.
Il percorso vita non è un’invenzione artificiosa o cervellotica del Comitato di quartiere. E’ un marciapiede! Tale percorso, realizzato in tante città italiane, è la traduzione urbanistica di una vocazione e di un’esigenza: la qualità della vita, del camminare, dello spostarsi, del passeggio, del footing, in uno spazio verde ( e in Gammarana ce n’è sempre meno!). E’ il progetto di un’area urbana dedicata alla distensione, al tempo libero. Tale percorso ha la naturale prosecuzione nell’area Acquaviva, dove ci sono altre strutture sportive, tra cui la piscina comunale. Il percorso vita, che si collega, ora, al parco fluviale e al nuovo storico collegamento tra i due fiumi, è il segno tangibile di un’idea di città, che non riguarda solo la Gammarana, ma interessa l’ intera città. E che dire poi dei murales, che cingono le mura della ex-fabbrica e della stazione ferroviaria? I murales sono divenuti il segno colorato ed il simbolo della bellezza e del senso estetico della nuova Gammarana. I murales sono opera delle mani dei piccoli artisti della zona, dal Nido alle Elementari, dei ragazzi del Liceo Artistico, e del contributo, tra l’altro di un pittore della Casa di Riposo. Alcuni murales sono stati esposti nel centro cittadino per servizi fotografici per matrimoni, sono sui depliant del.
Il percorso vita ha creato difficoltà e disagi: si risolvono! Per esempio, in Via Matteotti, la via del Nido e della scuola dell’Infanzia, possono essere create delle soste a tempo, per i genitori che portano i bimbi a scuola, come avviene in alcune vie del centro storico. Allora, animo! Non esiste la civiltà delle auto, come nuovo idolo attorno a cui tutti si devono inginocchiare. L’auto è un mezzo, per soddisfare alcune esigenze, non è né un valore , né un fine. Il problema è che davanti alle scuole non ci sono parcheggi, come in tutte le scuole della città. Non confondiamo i problemi! Chi può sostenere che i marciapiedi non servono? Il percorso vita non si aggiunge al marciapiede che non c’è: semplicemente è il marciapiede!!!

Giovanni Pettinaro